Cosa ci rimane di sei anni di questa Governance?
Promesse non mantenute, impegni disattesi, uno stato dell’organizzazione confuso e, in definitiva, l’attesa di un meritato sollievo.
Promesse non mantenute? TUTTE! Dalle PEO, lo sappiamo bene, alle PEV avviate con enorme ritardo e per una piccola parte del personale e con una programmazione lasciata a metà; al costante mancato riconoscimento della professionalità e della produttività dei dipendenti tecnico-amministrativi sempre affermata a parole e mai concretizzata con scelte organizzative conseguenti; più recentemente, alla scarsa considerazione riconosciuta ai nostri RLS nella gestione dell’emergenza e alla poca attenzione alle flessibilità che le norme consentono in questa fase ancora emergenziale e non esattamente di rientro e ripartenze senza logica.
Approccio? Sempre: disprezzo di un metodo democratico nei rapporti sindacali e affermazione di un “decisionismo” smodato e offensivo delle prerogative delle rappresentanze dei lavoratori.
Piano organizzativo? Aree dell’amministrazione generale male organizzate, dipartimenti sottorganico, gestione delle politiche del personale improntate alla compressione dei costi e alla umiliazione della professionalità e dell’esperienza nonché della conciliazione tempi vita/lavoro.
Insomma, ciò che non è stato tutta fuffa e propaganda, è stato anche peggio.
Promesse a parte, poi gli “affari”: le imprese che sembrano “entrare” nell’università in modo sempre più invasivo, talvolta esponendo l’Università al rischio di “subire” dettami in termini di contenuti e modi di didattica e ricerca, come nel caso di recenti e avveniristici corsi di laurea; oppure, attraverso le esternalizzazioni di tutti i servizi cosiddetti “no-core”, il più delle volte disarticolando la capacità di funzionare in efficienza. E, di fatto, precarizzando lavoro e peggiorando servizi.
Sono stati anni di riorganizzazioni continue e dall’esito deprimente.
Ricordate la creazione di ASB? Non fosse per la grande disponibilità dei colleghi che ci lavorano, non si può certo dire che abbia funzionato e la cosa peggiore è che era tutto ben visibile sin dall’inizio.
E cosa dire delle filiere didattiche? E di come non funziona l’area medica? Anche in questi casi, la responsabilità viene comodamente e ipocritamente scaricata su chi ci lavora (e che all’opposto, andrebbe solo ringraziato!!), ma la vera responsabilità è di chi ha progettato queste soluzioni, improvvisando e sbagliando i calcoli.
Non abbiamo mai accettato – e lo abbiamo contrastato – il dilettantismo col quale si è manomessa una organizzazione ridotta oggi ad essere in ginocchio. E la responsabilità è tutta della governance uscente e di quanti, negli organi di vertice, hanno accondisceso e che si sono “voltati dall’altra parte”.
Non abbiamo certezze sulla futura governance, che sarà valutata sui fatti. Abbiamo certezza però che quella uscente “speriamo che esca al più presto”. Ciascuno prenda la sua strada, purché lontano…
Alla nuova, auguriamo buon lavoro, perché ne avrà molto bisogno. E se vorrà ascoltare proposte, noi ci saremo. Se, invece, non vorrà ascoltarle, ci regoleremo di conseguenza.
CUB E USB IN PRESIDIO CON IL PERSONALE T/A
27 OTTOBRE 2021 PIAZZA SCARAVILLI
Per favorire la partecipazione di tutti i lavoratori il presidio si svolgerà dalle ore 7.30 alle ore 9.30 e dalle ore 12.30 alle ore 14.30
Vi invieremo altri comunicati su temi specifici come il rientro in sicurezza anche in prospettiva di un imminente SCIOPERO AZIENDALE
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