Care colleghe, cari colleghi,
a parte la difesa d’ufficio e l’autocelebrazione del direttore generale sui vincoli di legge e sul fatto che non era possibile dare di più di quello che è stato dato (affermazioni del tutto controvertibili!!!), è a tutti ben chiaro che con il nuovo Accordo sulle PEO andremo ad incassare l’ennesimo colpo basso.
I primissimi fortunati vincitori sono gli esclusi dalla selezione.
Cioè coloro che pur avendo maturato anni e anni di servizio effettivo presso Unibo (nella medesima categoria funzionale) hanno avuto – in regalo – un periodo di stacco contrattuale. L’amministrazione e i sindacati firmatari hanno, infatti, concordato di derogare alla regola che prevede di tenere in considerazione tutti i periodi di lavoro anche non continuativi. Per questo motivo alcuni colleghi con più di dieci anni di precariato alle spalle saranno esclusi dalla selezione, mentre altri assunti da meno anni potranno partecipare.
In ogni caso, anche per i partecipanti non mancheranno sorprese.
L’anzianità di servizio è stata messa in ponderazione con la posizione attualmente ricoperta, mentre invece ai tavoli sindacali si era preso come parametro di riferimento il numero di progressioni conseguite nell’arco della carriera.
Questo fa la differenza!!!
Stupisce che i firmatari dell’Accordo (vecchie volpi? ahimè!) si siano fatti sfuggire questo particolare particolarmente dirimente, se non illegittimo, non tanto sul piano formale ma su quello dell’equità distributiva.
Non è stato, infatti, nemmeno considerato che alcuni lavoratori, come gli ex assistenti amministrativi (sesto livello), sono stati inquadrati direttamente in posizione 2, così come gli ex coordinatori amministrativi (ottavo Livello). Non si sono, dunque, resi conto che alcuni di noi non hanno mai fatto una progressione e non ne faranno alcuna, mai, mentre altri potranno sperare in questa possibilità (posto che il sistema rimanga tale per regole e risorse) solo se avranno una aspettativa di vita molto lunga (anche grazie alla polizza Unisalute).
Inoltre, in virtù del nuovo Accodo PEO gli anni di servizio vengono pesati in modo differente in considerazione della posizione economica attualmente ricoperta dal dipendente.
Come a dire, se lavori da tanti anni sei più bravo, ma solo nel caso in cui tu sia inquadrato in una data categoria economica.
Per esempio, un D1 può astrattamente ambire alla progressione con 7 anni di servizio, mentre un C2 ha speranze solo se ne ha almeno 10.
Pertanto, non è vero che sono favoriti coloro che ricoprono da più tempo la medesima qualifica e non è vero che sono favorite le categorie economicamente più svantaggiate.
Ma l’aspetto ancora più paradossale è che, anche se sei inquadrato nella categoria economica alla quale servono meno anni per progredire, rischi comunque di non avere alcuna possibilità perché per la tua categoria sono stati stanziati pochissimi fondi.
Tirando le somme, non importa da quanti anni sei assunto o la qualifica alla quale appartieni. Il problema è la tua Amministrazione. Se lavorassi all’Università di Torino, alla Regione Emilia-Romagna o al Comune di Firenze, con 15 anni di anzianità potresti fare almeno tre progressioni. In Unibo, nel medesimo periodo, forse te ne consentiranno solo una.
STIAMO VALUTANDO GLI ESTREMI PER ADIRE LE VIE LEGALI A TUTELA DI QUANTI SARANNO ESCLUSI DELLA GIOSTRA!!
NON TI DEPRIMERE! COMBATTI!!!
CUB-SUR, DALLA PARTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI, SEMPRE!
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