Care colleghe e cari colleghi,
continua la trattativa (si fa per dire) per la sottoscrizione del contratto integrativo 2018. Già mercoledì prossimo ci potrebbe essere l’accordo senza alcun vantaggio economico aggiuntivo.
L’amministrazione preme per una firma rapida sull’integrativo 2018 basato su un fondo disponibile per il salario accessorio uguale all’anno scorso, incrementato di circa 160.000 euro.
Almeno, dai calcoli presentati, queste ultime risorse dovrebbero essere destinate alle PEO.
Ma l’Amministrazione UNIBO cosa propone? Che l’incremento di questa somma sia destinata allo straordinario.
Perché?
Per compensare i colleghi che perdono parte del compenso per attività conto terzi a seguito della modifica al regolamento; ma anche per remunerare il lavoro straordinario che in quasi tutte le strutture si sta effettuando per effetto della forte riduzione di personale.
Poi, è disposta ad aprire un tavolo tecnico sulle PEO. Finalmente!
Ma solo per il 7-8% del personale, forse, per anno…
Noi di CUB abbiamo fatto presente che ci può essere un’unica proposta accettabile: PEO per tutti in tre anni, con meccanismi di compensazione su altri fondi incrementati.
E perciò abbiamo chiesto di invertire l’ordine della trattativa. PRIMA l’apertura tavolo tecnico per le PEO e solo DOPO, eventualmente, la trattazione e sottoscrizione del contratto integrativo 2018.
C’è chi già gioisce, come alcune sigle sindacali e (stra)parla di vittoria, senza considerare un dato semplice: se la media delle PEO è del 7%, ci vogliono 14 anni per farle fare a tutti…
C’è chi considera irricevibile la proposta, che scatenerebbe la solita “guerra tra poveri”.
E c’è chi dice (CUB) che se l’amministrazione volesse realmente farle le PEO, forse le risorse le troverebbe, come magicamente le ha trovate per finanziare una inutile e dannosa polizza assicurativa…
Noi ribadiamo la nostra proposta alla amministrazione: aprire un tavolo tecnico sulle PEO, PRIMA di ogni considerazione di merito sul contratto integrativo. Così sapremo quanti soldi sono utilizzabili e se l’amministrazione veramente vuole fare le PEO. Ma non ci pare proprio.
Insomma, seguendo la nostra proposta, sarebbe possibile ragionare in modo equilibrato su un “piano di peo per tutti”, con meccanismi di compensazione economica per chi fosse escluso ogni anno, per tutta la durata del piano stesso.
Questo è ciò che i Colleghi si aspettano da noi e questo noi facciamo. Altri evidentemente NO.
La verità che emerge è che l’Amministrazione e le sigle sindacali che fino ad oggi hanno firmato i contratti integrativi non vogliono le PEO … o al massimo le vogliono per pochi eletti!!!
Ad oggi, non paiono esserci neppure le condizioni minime per un ragionamento più avanzato, che sposti in avanti il reddito dei lavoratori, in modo stabile e pensionabile, senza che questo si trasformi – per forza – in un danno per altri colleghi…
CHIEDIAMO CHE A DECIDERE SUL CONTRATTO E SULLE PEO SIA UN’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI E UN REFERENDUM REALMENTE DEMOCRATICO E TRASPARENTE.