Car* collegh*,
il Direttore Generale ha confermato alle parti sindacali che vi sono forti sollecitazioni, sia da parte degli studenti che da parte delle istituzioni locali e regionali, per la ripresa delle attività in presenza in Ateneo.
Ci auguriamo, però, che si stia parlando delle attività didattiche e di ricerca, non certo di quelle amministrative… o no? Perché, altrimenti, parrebbe che siano altri enti a decidere “cosa fa Unibo”… d’altra parte, se qualcuno propone di candidare il Rettore come Sindaco, quel qualcuno è un po’ confuso o no?
Ma il rischio c’è ancora?
Secondo il Direttore generale il rischio è abbattuto grazie al nuovo protocollo di fase 3 e al rientro in presenza progressivo del personale TA, nonché grazie alle misure adottate dalla Regione in relazione ai trasporti pubblici.
Siamo lavoratori subordinati, faremo quanto richiesto dal datore di lavoro. Ma l’Ateneo come PA è obbligato a rispettare le norme. Non a caso, per il momento, viene riaperta la possibilità di presentare domanda LAE fino al 26 settembre, ma il D.G. ha confermato che il lavoro agile in Unibo continuerà fino a dicembre.
Cosa prevedono infatti le norme??
Il lavoro agile non è più modalità ordinaria di lavoro nelle PA, ma lo smart working è ancora previsto per il 50% fino al 31 dicembre. Fino a tale data non potrà essere richiesto un rientro automatico di tutto il personale. Ciò significa che nessuno può essere costretto a rientrare.
Il rientro in presenza va calcolato al 50% delle ore di lavoro totali della Struttura/Area, al netto delle attività non telelavorabili. I responsabili di Struttura/Area hanno quindi il compito di organizzare le attività in base a questa regola. Hanno il compito, cioè la responsabilità!!!
Problemi coi numeri? Ci vuole l’algoritmo?
I nostri responsabili devono (meglio, da tempo avrebbero dovuto) farsi carico di organizzare i servizi rispettando il vincolo del 50%, concordando – anche con l’ausilio dei responsabili intermedi – con ogni lavoratore le modalità di rientro.
Ci chiediamo, quindi, se davvero Unibo stia facendo tutto il possibile per garantire il rientro in condizioni di effettiva sicurezza.
Ci saranno davvero più autobus e treni? E saranno meno affollati? Ci sarà la necessaria flessibilità sulle linee orarie individuali per riuscire a salvaguardare le persone che viaggiano?
Chi garantirà l’attuazione del protocollo? Chi vigilerà sul rispetto delle regole e come si sanzioneranno le violazioni?
Chi controllerà concretamente la corretta esecuzione delle pulizie nei luoghi lavoro?
Le condizioni di lavoro saranno adeguate?
La regola è di un metro e mezzo da bocca e bocca, purché vi sia un’adeguata ventilazione e ferme restando le regole di sanificazione.
Soprattutto nei casi in cui non è possibile garantire un sufficiente distanziamento sarà necessaria la turnazione. Infatti, lavorare 9 ore con la mascherina secondo noi non corrisponde a criteri di adeguatezza.
Per questo motivo per individuare i lavoratori che opereranno in presenza è necessaria una PRECISA RICOGNIZIONE DEGLI SPAZI DI LAVORO. Attività che alcuni responsabili hanno iniziato a svolgere (anche su nostra sollecitazione) SOLTANTO NEI GIORNI SCORSI.
Per quale motivo alcuni responsabili, ad oggi, non hanno ancora fornito alcuna indicazione concreta ai lavoratori?
Perché Unibo non ha individuato per ogni Struttura/Area un Referente Covid per fornire supporto in tali attività?
Quali criteri regolano il rientro al 50% anche in relazione alle diverse fragilità (pendolari e/o genitori con figli minori di 14 anni)?
Il DG afferma che è normale rimettere ai singoli responsabili tutte le valutazioni in concreto. Ad oggi, infatti, non vi è alcun criterio!
Per noi non è normale che da un giorno all’altro alcuni colleghi si trovino, obbligatoriamente, ad utilizzare ferie e congedi. E questo è successo proprio, di nuovo, la scorsa settimana presso la Biblioteca Universitaria. È la stessa schifezza vista lo scorso marzo e già allora l’abbiamo contrastata. Ora si ripropone, ma non è meno schifezza.
Come saranno regolati gli accessi? Perché non si è nemmeno provato ad immaginare qualche forma di flessibilità nell’articolazione dell’orario di lavoro?
Comunque, “state sereni”: per il DG non vi saranno problemi, quando mai! Si attenderà in fila, ordinatamente, PRIMA di timbrare!
Segnalateci ogni cosa che non vi torna, ogni anomalia, ogni disservizio, ogni tentativo di condizionare le decisioni dei singoli per farle rientrare nel falso mito dell’efficientismo del lavoro in presenza.
CUB-SUR, DALLA PARTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI, SEMPRE!
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