Car* collegh*,
la gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro richiede l’adozione di misure preventive e protettive per la tutela del benessere e della dignità dei lavoratori.
Il datore di lavoro deve pertanto agire in modo tale da evitare o ridurre al minimo possibile l’esposizione dei lavoratori ai rischi connessi all’attività lavorativa.
Questo dice la legge!
Per questo motivo, (indipendentemente dai vari DPCM presenti e futuri), il datore di lavoro è obbligato ad adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa. Il datore di lavoro, inoltre, non è esentato da responsabilità nel caso in cui non adotti tutte le misure gestionali e organizzative atte a gestire il rischio per la salute dei lavoratori.
Come CUB abbiamo chiesto fin da subito la chiusura di tutte le strutture.
Da subito abbiamo chiesto per tutti i lavoratori la possibilità di lavorare da casa.
Da subito abbiamo chiesto dei permessi straordinari per i genitori di figli minorenni (sul punto ci ha risposto la misura nazionale, seppur scarsa attualmente in vigore).
Abbiamo chiesto che le attività indifferibili per le quali è necessaria la presenza in servizio siano declinate in attività specifiche.
Abbiamo chiesto la sanificazione di tutti gli ambienti di lavoro.
Abbiamo dato chiarimenti sulla disciplina delle ferie, perché i dipendenti non fossero tratti in “confusione”.
Ieri, nel corso di un incontro ad hoc, il Direttore generale ha confermato che:
- probabilmente vi è stato un certo ritardo nell’applicazione del LAE;
- è necessario declinare le attività indifferibili per le quali è necessaria la presenza in servizio in attività specifiche;
- le strutture devono essere chiuse perché:
– nel caso in cui sia accertata la positività di docenti e personale TA la successiva sanificazione è molto problematica;
– bisogna ridurre al minimo le presenze presso le portinerie;
- per coloro che ordinariamente svolgono attività non eseguibili da remoto è necessario prevede attività anche formative;
- il LAE a livello normativo non prevede una necessaria aderenza agli orari di servizio: sarebbe concettualmente sbagliato.
- le ferie sono fruite a richiesta dei dipendenti (e non dei responsabili).
Anche la nostra richiesta di verifica della qualità delle pulizie dei locali secondo gli standard sanitari relativi all’emergenza è stata parzialmente accolta.
Manca però ancora una modalità standard per consentire ai responsabili di struttura di far emergere le richieste di intervento.
Parzialmente accolta è anche la richiesta di verifica delle attività dei manutentori esterni: ricordiamo che le loro salute è uguale alla nostra.
Attendiamo, invece, risposta alle seguenti domande:
- perché non sono ancora diffusi i presidi medici per coloro che attualmente lavorano in presenza?
- perché dobbiamo attendere un nuovo appalto per definire le modalità di pulizia pre-ritorno, considerando anche che l’art.77 Dlgs.17 marzo 2020 per le scuole
prevede la pulizia straordinaria dei Locali e dotazioni DPI e igienizzante x operatori e studenti…
- quanti tecnici sono al lavoro? Sulla base di quali criteri è stato deciso che la loro presenza sia necessaria? In che condizioni lavorano questi colleghi?
- perché chi lavora da casa non ha diritto al buono pasto? La normativa non prevede alcuna esclusione. L’unico limite è di tipo orario (6 ore), nient’altro. Peraltro, ci risulta che alcune amministrazioni lo erogano anche nelle giornate di lavoro agile. Altre amministrazioni stanziano invece il risparmio di spesa per l’acquisto di pc e altri ausili per il lavoro agile. In Unibo saranno previsti contributi economici per acquisto di attrezzature informatiche per il potenziamento del lavoro agile?
- perché i colleghi beneficiari del diritto allo studio (150 ore) non possono più godere dei permessi? E perché chi è in lavoro agile non può utilizzare gli altri permessi?
- Unibo sta rispettando gli obblighi di sicurezza delle reti nella circolazione delle informazioni? Anche questa materia sarà oggetto di formazione per tutti?
Senza volerne fare un vanto a tutti i costi, è solo una constatazione che la nostra attenzione è stata concentrata sull’emergenza, MENTRE altri ad inizio marzo erano intenti a sottoscrivere dopo solo due incontri le modifiche al regolamento PEO, senza alcuna consultazione della RSU.
Tutte le sigle sindacali confederali hanno accettato la presenza dei soli coordinatori agli incontri sull’emergenza e a nessuno è venuto in mente che occorreva il confronto con tutti gli RSU.
Non è che nei momenti di crisi si sospende la democrazia!!! Anzi, tutti devono essere partecipi per essere responsabili…
Altrimenti, la responsabilità è di chi si arroga decisioni senza condividerle PRIMA che vengano prese!!!
Le altre sigle NON HANNO DIFESO questo principio e tanto basta.
INVECE, OGNI VOLTA CHE CUB HA POTUTO ESPRIMERE UN CONTRIBUTO, SI È DIMOSTRATO CHE GARANTIRE L’ESPRESSIONE DELLA RAPPRESENTANZA DEL SINGOLO RSU ELETTO a volte porta anche a buoni risultati.
INFATTI, vi segnaliamo che è stata accolta la richiesta del nostro rappresentate della sicurezza di requisire tutte le mascherine (FFP2/3) presenti in Unibo non utilizzate e girarle ai PS del territorio: 142 scatoloni tra mascherine e guanti sono stati consegnati al Policlinico S. Orsola.
SEMPLICE E LINEARE!!!
ATTENDIAMO RISPOSTE ALLE DOMANDE CHE TUTTI I DIPENDENTI TECNICO-AMMINISTRATIVI PONGONO A VOCE ALTA AL VERTICE DI QUESTO ATENEO…
CUB-SUR, DALLA PARTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI, SEMPRE!
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