CUB SUR e USB Pubblico Impiego hanno organizzato per mercoledì 27 ottobre 2021 un presidio in piazza Scaravilli per il rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Ateneo.
Si avvicina il rientro in presenza per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, ma l’Università di Bologna non ci sembra ancora pronta ad accogliere tutti i lavoratori in presenza contemporaneamente già da inizio novembre, momento dal quale l’Amministrazione non intende più concedere il lavoro agile, che è stato finora la modalità ordinaria di lavoro a partire dall’inizio dell’emergenza Covid.
Dal Ministro Brunetta sono arrivate soltanto delle bizzarre e inopportune esternazioni sugli effetti che il rientro dei lavoratori in ufficio avrebbe sulla crescita del PIL e il solito odio seriale verso i dipendenti pubblici, considerati come “fannulloni” che quasi hanno approfittato del lavoro agile per godersi il divano di casa; considerazioni che non tengono in alcun conto dei dati reali, ad esempio quelli relativi alla produttività.
Ma sul protocollo che norma la sicurezza nemmeno una parola, preferendo affidarla alle debolezze fumose del Green Pass, che mette a rischio diritti e salario senza, d’altro canto, garantire la salute e la sicurezza.
Il presidio congiunto CUB – USB intende richiamare l’Amministrazione di UNIBO alle sue responsabilità rispetto al rientro in sicurezza del personale, soprattutto alla luce delle nuove varianti del virus.
Il ritorno in presenza non significa però che non sia più possibile il lavoro da remoto. Anzi, proprio da novembre tutte le Amministrazioni devo adottare modalità organizzative per consentire il lavoro da remoto su turnazione e progressivamente il rientro al 100%, cinque giorni su cinque.
Il rientro in presenza è accompagnato dall’introduzione del Green Pass, una misura che non ha carattere sanitario e che funge da foglia di fico per mascherare l’assenza di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro in vista di un rientro massiccio. Il GP, la cui mancanza pone i lavoratori e le lavoratrici nella condizione di perdere salario e di essere sanzionati, mettendo inoltre a rischio l’organizzazione e la funzionalità dei servizi pubblici già in cronica carenza di personale, è la scelta politica di un governo incapace di assumersi la responsabilità e scarica sui lavoratori i costi e le conseguenze delle sue scelte.
CUB e USB si stanno battendo in ogni luogo di lavoro per contrapporre al furore ideologico di Brunetta un’analisi attenta dei pregi e delle criticità legate al lavoro agile e ai risultati che ha prodotto. Ma sia chiara una cosa: il rientro in presenza non fa in alcun modo decadere le misure, organizzative e sanitarie, di prevenzione dal contagio, della cui applicazione sono responsabili, anche sotto il profilo penale, i datori di lavoro, dirigenti e preposti. Anzi si ravvisa semmai la necessità di ampliarne le tutele alla luce della maggiore contagiosità insita nelle varianti del virus. È quindi necessario tenere alta la guardia dentro i luoghi di lavoro, anche in virtù dell’approssimarsi della stagione invernale e pretendere che tutte le misure di prevenzione siano garantite:
• Utilizzo del lavoro agile a rotazione e flessibilità dell’orario di lavoro sia in entrata che in uscita;
• Garanzia del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le direzioni, barriere e divisori in plexiglas, disinfettanti per le mani, misurazione della temperatura;
• Percorsi differenziati in entrata e in uscita e tra il personale e l’utenza;
• Pulizia e igiene quotidiana degli ambienti di lavoro, dei servizi igienici, degli spazi comuni e sanificazione periodica di tutti i locali;
• DPI idonei e a norma: mascherine FFP2 quantomeno per chi lavora a contatto col pubblico;
• Garanzia del ricambio frequente d’aria nei locali;
• Pulizia e disinfezione degli apparecchi di condizionamento;
• Procedure chiare in caso di contatto stretto nel luogo di lavoro.
Ricordiamo, inoltre, che a tutti coloro i quali sia stato certificato lo stato di fragilità secondo la normativa del Ministero della Salute, il lavoro agile deve essere garantito in forma continuativa fino a conclusione dello stato d’emergenza, attualmente al 31 dicembre 2021.
Oggi presidiamo i posti di lavoro, a garanzia che tutte le misure di tutela e sicurezza vengano messe in atto, che non ci siano discriminazioni nell’utilizzo del lavoro agile e che il GP non venga utilizzato come misura punitiva nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.
CUB E USB IN PRESIDIO CON IL PERSONALE T/A
27 OTTOBRE 2021 PIAZZA SCARAVILLI
Per favorire la partecipazione di tutti i lavoratori il presidio si svolgerà dalle ore 7.30 alle ore 9.30 e dalle ore 12.30 alle ore 14.30
Vi invieremo altri comunicati su temi specifici,
anche in prospettiva di un imminente SCIOPERO AZIENDALE
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