Car* collegh*,
abbiamo chiesto fin dal primo momento la chiusura dell’Ateneo e lo ribadiamo. Le norme vanno applicate per consentire il minor rischio possibile proprio per coloro che invece non si possono fermare perché c’è in gioco la salute e la vita di tutti.
Le prossime settimane saranno cruciali, le norme ci dicono che medici, farmacisti e coloro che lavorano nelle filiere che garantiscono l’approvvigionamento del cibo non si possono fermare. Noi sì!
Allora, BASTA CON RICHIESTE DI LAVORO EMERGENZIALE, CHE SEMBRA CHE CI FANNO UN FAVORE, MENTRE È UN DOVERE!!!
TUTTI A LAVORARE DA CASA E SE L’AMMINISTRAZIONE RITIENE CHE QUALCUNO DEBBA STARE IN UFFICIO, ABBIA IL CORAGGIO DI MOTIVARE E DI DIRLO CHIARAMENTE!!!
ALL’EMERGENZA RISPONDONO CON LA COMPLICAZIONE DELLA BUROCRAZIA!!!
E IN QUESTO CASO, l’amministrazione si attivi per davvero e recapiti ad ogni lavoratore in presenza una lettera firmata con il motivo specifico per il quale deve recarsi al lavoro da tenere a disposizione delle forze dell’ordine.
Altrimenti cosa dovremmo dichiarare i colleghi alla polizia? Non ho un pc, non ho la connessione, in ufficio deve esserci qualcuno?
Parallelamente, infatti, ci stiamo tutti affannando per consentire l’applicazione della nuovissima misura straordinaria concessa a tutti i dipendenti dall’Amministrazione denominata “lavoro agile emergenziale”.
Bene! Come si installano i programmi? Quali attività inserire nel “progetto”? Come faccio se non ho il pc, la connessione o il telefono fisso? Chi non risolve questi problemi resta al lavoro….
Ma anche a problemi risolti, il dilemma… Chi resta in ufficio? Perché pare che l’indicazione dei responsabili di Area/Struttura sia quella di mantenere un presidio in presenza…. Considerato che, sulla base delle attività svolte quasi tutto il personale potrebbe, abitualmente, lavorare in telelavoro ci sembra ridicolo!
I Responsabili sono sempre più numerosi e remunerati ma (salvo casi eccezionalissimi che davvero ammiriamo) tutte le responsabilità vengono rimesse, come al solito, al singolo… Ce lo sentiamo ripetere sempre: fammi un piacere, cerca di essere proattivo, siamo una grande famiglia…
In una famiglia, degna di tale nome, ci si rispetta, si divide equamente e si condivide oneri e onori…
È L’INVERSIONE DI OGNI LOGICA!!! NON È IL SINGOLO CHE DECIDE SE IL SUO LAVORO È ESSENZIALE!!! DEVE ESSERE L’ATENEO A DIRCELO!!!
FIOR FIORE DI DIRIGENTI SI PRENDANO UNA RESPONSABILITÀ!!! QUELLA DI DIRE: TUTTI A CASA, MA TU, TU E TU NO
Prima di essere lavoratori siamo persone. Qualcuno di noi teme oggi di incorrere in sanzioni penali con tutto ciò che ne consegue… Perché, SE PROPRIO NON SI È CAPITO, è lo Stato che ci dice che dobbiamo stare a casa. Gli spostamenti sono consentiti soltanto per comprovate e stringenti esigenze.
Quindi, se la regola è stare a casa l’amministrazione deve mettere tutti nelle condizioni di farlo. Se non ci riesce la questione è organizzativa.
AD ENNESIMA RIPROVA DI QUELLO CHE ANDIAMO DICENDO ORMAI DA ANNI!!!
Le misure governative invece ci impongono altro. Il timore per alcuni di noi è anche quello di essere costretti a rilasciare false dichiarazioni. Perché le comprovate esigenze richieste dalla normativa devono essere declinate in attività specifiche necessarie ed urgenti.
Chi pagherà tutto questo? E in tutto questo, ci chiediamo perché i buoni pasto per le prestazioni in regime di lavoro agile emergenziale non saranno garantiti… considerando anche i colleghi che lavorano da casa lo fanno con le proprie utenze? Chi lo ha deciso ha almeno pensato di destinare il risparmio di spesa ad un fondo vincolato all’acquisto di pc per i dipendenti?
Noi chiediamo che:
– il lavoro agile sia esteso a tutti a prescindere, favorendo anche a chi non ha possibilità strumentale;
– siano chiuse tutte le strutture dell’ateneo e sia disposta una seria sanificazione di tutti gli ambienti.
Questo modo di procedere sta mettendo seriamente a rischio la salute di TUTTI I lavoratori.
Testo DPCM 11 Marzo 2020
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