Care Colleghe e cari Colleghi,
in vista dell’inaugurazione dell’anno accademico, l’Ateneo ha chiesto alle sigle “rappresentative” di designare un portavoce del personale TA, per un intervento.
Quest’anno, la cerimonia di apertura dell’anno accademico si sovrappone di fatto alla campagna per le elezioni per il rinnovo della prossima RSU.
Per evitare un inquinamento della competizione elettorale con vantaggi distorsivi di una campagna basata sui problemi reali del PTA, CUB ha proposto da subito di indicare quale rappresentante un lavoratore appartenente ad una categoria portatrice di significative istanze e criticità professionali (ad es. lavoratori fragili, personale neoassunto o prossimo alla pensione…) non riconducibile ad una precisa organizzazione sindacale.
Questa nostra proposta è stata condivisa anche da UIL e USB, ed è stato chiesto a CGIL e CISL di partecipare ad una riunione plenaria delle RSU per discutere siffatta proposta.
Secondo voi, qualcuno ha risposto?
Secondo voi, i rappresentati CGIL e CISL si sono presentati in assemblea?
La realtà è che alcune sigle sindacali utilizzano ogni espediente per attuare una propaganda demagogica, perché sanno bene di aver da tempo abbandonato il terreno della tutela dei diritti, del reddito e della democrazia praticata.
Proprio così: i sindacati confederali presenti in Ateneo, in particolare CGIL e CISL, hanno da sempre utilizzato ogni espediente per far mancare la discussione e la deliberazione unitaria della RSU con la loro sistematica assenza alle convocazioni. Tanto, a sottoscrivere qualsiasi accordo, ci pensa sempre il loro “territoriale”, con una pratica autoreferenziale che nega l’autodeterminazione democratica delle rappresentanze dei lavoratori dell’Ateneo.
Perché queste sigle sindacali chiedono il voto per la RSU e poi non onorano l’impegno preso con i lavoratori partecipando alle assemblee RSU?
Non ci sono più maschere da calare.
Il quadriennio trascorso è stato il peggiore che si ricordi, da questo punto di vista.
Ribadiamo la proposta all’Amministrazione: sia designato a parlare in nome del personale dell’Ateneo un lavoratore appartenente ad una categoria portatrice di significative istanze e criticità professionali, in modo da dare il dovuto rilievo, al cospetto del ministro MUR che sarà presente, alla condizione specifica e alla condizione generale di compressione di redditi e diritti.
Ad elezioni indette, nessun rappresentante sindacale nessun componente RSU o organizzazione sindacale, in mancanza di una formale deliberazione della RSU, può autonomamente arrogarsi il diritto di ricoprire tale ruolo, ancor più in considerazione del fatto che il periodo elettorale impone l’adozione di comportamenti equi e trasparenti.
Quindi, chi parlerà domani all’inaugurazione dell’anno accademico? Salvo soprese, a questo punto, il rappresentante del personale sarà un collega indicato dalla sola CGIL e non dalla RSU. |