Come noto, vi è una pluralità di candidature alla carica di Rettore.
Il pluralismo – se e nella misura in cui non sia apparente – sembra un bene.
È quindi il momento di indicare i temi sui quali ci attendiamo che i candidati prendano esplicita posizione:
1) L’Università di Bologna come Università Pubblica, Generalista, Accessibile e aperta ai saperi condivisi e piattaforme software libere (per una università libera, critica e indipendente senza elite e griffes).
2) Stop alle privatizzazioni (occorre un cambio di rotta: mai più gare d’appalto per esternalizzare servizi, con qualsiasi pretesto presentati; al contrario, occorre un piano di rientro di servizi e competenze a tutti i livelli, manutenzioni, logistica e portierato compresi i servizi di rete. Il prossimo rettore proponga una exit strategy)
3) Governance: trasparenza dei meccanismi decisionali e riconoscimento elettivo al PTA in Consiglio di Amministrazione e maggiore peso nell’elezione del Rettore (far seguire i fatti ai proclami)
4) Organizzazione del lavoro pensata a partire dai luoghi di lavoro, dove sia chiaro chi fa cosa e chi risponde di cosa; capace di condividere obiettivi e realizzare gruppi di lavoro rispettosi di ruoli, competenze e sensibilità individuali (il PTA è stanco di essere considerato un numero)
5) Garanzie efficaci di tutela della Salute e supporto alla diffusione della cultura della prevenzione dei rischi, negli ambienti di lavoro, sia nel lavoro in presenza, sia in tutte le forme di lavoro a distanza (la sicurezza non è uno slogan!)
6) Sostenibilità e tutela ambientale, che valorizzi gruppi e reti dentro e fuori l’Ateneo, come atto concreto (per una politica seria e trasparente di rendicontazione dei consumi delle risorse idriche ed energetiche nelle strutture e supporto a progetti etici con aziende pubbliche e associazioni, per favorire riduzione dei consumi e riuso di beni e attrezzature, considerate a fine vita per ridurre la produzione di rifiuti speciali)
7) Ridefinizione radicale in senso pluralistico delle relazioni sindacali, a partire dal ruolo centrale delle rappresentanze sindacali aziendali, delle RSU e del Diritto di Assemblea (occorre una inversione a “U” sul menage attuale: abolizione del monopolio della rappresentanza burocratica e pari dignità nella rappresentanza)
8) Valorizzazione del personale e indennità per tutto il personale (in discontinuità con l’attuale prassi, abolizione del vigente regolamento sulle progressioni e l’introduzione di processi selettivi rivolti al personale interno periodici e basati sull’adeguato riconoscimento delle reali competenze e mansioni svolte)
9) Maggior attenzione alle esigenze dei lavoratori, anche attraverso una manovra straordinaria per la mobilità interna (strumento utile anche per ridefinire i carichi di lavoro) e all’implementazione di modalità di lavoro maggiormente conciliative: dalla flessibilità nell’orario di lavoro al lavoro part time fino alle forme di lavoro da remoto (per una gestione che non sia palesemente ostile ai lavoratori come è oggi)
10) Ristrutturazione del salario accessorio, in tutte le sue componenti, in modo da attribuire maggiori risorse al fondo PEO (non si possono aspettare dieci anni per avere uno scattino). Occorre inoltre una revisione qualitativa della dinamica delle indennità (la parte normativa del contratto integrativo è immutata da decenni) attraverso parametri oggettivi misurabili (No a parametri soggettivi!)
Su questi temi incalzeremo le candidature che già ci hanno manifestato la disponibilità ad un confronto.
Ma anche su ogni altro tema che riterrete di suggerire e che vi chiediamo di segnalare (dal Telelavoro allo smart working, dalla questione salariale a quella dei diritti e così via).
Di tutto questo Vi riporteremo una sintesi, in modo che ciascuno possa liberamente farsi l’idea che crede.
Certo, non dimentichiamo che il PTA è il popolo dei peones, con un peso di voto inferiore del 18%, con una rappresentanza negli organi del tutto simbolica e nessuna rappresentanza in CDA!
A COMINCIARE DA QUESTO, CHIEDIAMO UNA CHIARA PRESA DI POSIZIONE DEI CANDIDATI SU QUESTA BUROCRATICA E INACCETTABILE LIMITAZIONE DELLA RAPPRESENTANZA!
DA QUEL CHE DIRANNO, COMINCEREMO A CAPIRE MEGLIO DI CHE PASTA SONO FATTI E DA CHE PARTE STANNO REALMENTE…
E SE NESSUNO DI LORO SARA’ CONVINCENTE E CREDIBILE, CHISSA’ CHE NON SIA UNA BUONA IDEA PENSARE ALLO SCIOPERO DEL VOTO!!! |