Casalecchio è un comune dove l’antifascismo trova il suo più alto significato con due episodi principali:
- l’Eccidio del Cavalcavia, a seguito della battaglia di Rasiglio, dove persero la vita 13 partigiani della 63° Brigata Garibaldi, tra i quali sei russi e un medico costaricano;
- la medaglia d’oro al merito civile conferita nel 2003 perché durante la seconda guerra mondiale fu vittima di 41 bombardamenti «che procurarono centinaia di vittime civili e la quasi totale distruzione dell’abitato» tanto da essere denominata “la Cassino del Nord”.
Nel territorio si è costituito sull’Antifascismo un coordinamento che negli anni ha organizzato diverse iniziative che hanno testimoniato fra l’altro un intenso coinvolgimento dell’Unione dei Comuni.
Non poco tempo fa il Sindaco di Casalecchio cancellava le scritte fasciste dai muri della Casa della Conoscenza dichiarando: “La nostra città è orgogliosamente antifascista. Non ci fate paura. Grazie ai tanti cittadini di Casalecchio presenti oggi! Saremo sempre e comunque Antifascisti. L’Antifascismo non ha colore politico e mai dovrà averlo. Oggi davanti alla Biblioteca non c’era nessuna bandiera di partito, ma semplicemente la nostra comunità, vogliosa di contrastare ora e sempre ogni rigurgito fascista.”
Il 20 maggio scorso, Giusi, dipendente del Comune di Casalecchio, era presente in piazza Maggiore a Bologna, insieme a tanti cittadini, lavoratrici e lavoratori, per protestare contro il comizio dell’organizzazione neofascista Forza Nuova; una manifestazione con la presenza di Roberto Fiore, personaggio già a suo tempo condannato per banda armata e associazione sovversiva come capo di Terza Posizione. Un comizio protetto dalla polizia che ha caricato la manifestazione Antifascista.
A seguito dell’intervento pubblico di alcuni esponenti della destra politica, nazionali e locali, il Comune di Casalecchio ha deciso di avviare un procedimento disciplinare nei confronti di Giusi in quanto avrebbe leso l’immagine del comune stesso.
Un procedimento per fatti che rientrano nel diritto/dovere delle pratiche Antifasciste che fin dagli anni 60 hanno sempre cercato di impedire che i fascisti potessero fare comizi e congressi pubblici, è per noi inaccettabile, un atto di repressione e di criminalizzazione che riguarda tutti i democratici e gli antifascisti.
La vicenda della lavoratrice, nonché delegata Sindacale, di Casalecchio, rischia di creare una contrapposizione fra le pratiche antifasciste di massa che si rifanno alla tradizione del movimento operaio ed un antifascismo istituzionale che, accettando la repressione di queste pratiche, rimane di facciata se non strumentalmente elettorale.
Un “antifascismo istituzionale” molto distante da quello sentito e praticato, ieri e oggi, dai settori popolari e resistenti che quel 20 Maggio hanno ritenuto un’offesa grave la presenza di Fiore nella Città Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza e sfregiata dalla bomba fascista del 2 Agosto.
Con questa Lettera Aperta vi chiediamo di dimostrare che l’Antifascismo è uno solo, e vi chiediamo di rendere pubblica la vostra posizione nei confronti della vicenda che vede una dipendente del Comune di Casalecchio sottoposta a procedura disciplinare, chiedendo che non sia in alcun modo sanzionata e affrontando la discussione con un consiglio comunale straordinario.
CUB ADERISCE ED INVITA AD ADERIRE AL PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO, IL 26 LUGLIO, IN VIA DEI MILLE ALLE ORE 10.00. |