Care colleghe, cari colleghi,
era stato annunciato in pompa magna più di un anno fa, ma il bando è stato pubblicato solo in dicembre, con scadenza il 10 gennaio.
Nonostante alcune sigle sindacali avessero dato per certa l’emanazione della graduatoria entro i primi di aprile, se oggi consultiamo lo stato dei lavori nella pagina web dedicata ancora non compaiono aggiornamenti. Che qualcuno stia attendendo le elezioni RSU per evitare turbamenti negli elettori?
Noi di CUB SUR fin da gennaio 2024 abbiamo chiesto sia di massimizzare i numeri delle posizioni messe a bando sia di dare priorità alle procedure ordinarie per evitare un “intasamento” delle transitorie che, nella ratio del novellato Testo Unico, andrebbero assegnate a chi non ha titoli per partecipare alle PEV ordinarie (o ai concorsi come esterno).
Purtroppo, come ricorderete, con grande sconcerto abbiamo poi appreso che i punti organico stanziati per le progressioni di carriera dalla Governance per gli anni 2021-2024, non soltanto sono stati quasi interamente destinati alle procedure transitorie, ma sono solamente 150 passaggi. Nello specifico:
- soli 30 passaggi da operatore (ex B) a collaboratore (ex C), ovvero solo per il 17.96% degli aventi diritto (e 112 colleghe/i lavorano da più di 20 anni nella categoria d’accesso).
- soli 120 passaggi da collaboratore (ex C) a funzionario (ex D), ovvero solo per il 9.59% degli aventi diritto (e 426 colleghe/i lavorano da più di 20 anni nella categoria d’accesso).
La programmazione d’Ateneo PEV per il 2025
Nell’incontro del 20 marzo scorso ci è stata disvelata la programmazione 2025 (già approvata dal CdA del 27 marzo) che prevede:
– PEV ordinarie da funzionario a EP: 4,60 punti organico dedicati al ruolo di RAGD, di cui 1,8 destinati alle progressioni tra le aree (18 passaggi in totale) e 2,8 a finanziamento del fondo accessorio EP per consentire il pagamento delle indennità correlate.
– PEV ordinarie per tutti gli altri passaggi di categoria: 4,75 punti organico da destinare in via prioritaria a interventi nei settori tecnico-scientifici e biblioteche (circa 100 passaggi).
Cosa accade altrove?
(tenetevi forte!)
In via preliminare, occorre segnalare che le PEV vanno valutate in proporzione alla numerosità del personale TA e pertanto solo i dati di alcuni Atenei ci aiutano nella comparazione.
Grazie alle RSU CUB presso l’Università di Torino conosciamo i dati relativi al medesimo triennio di riferimento: 396 progressioni per gli anni dal 2021 al 2024 (a fronte dei 150 passaggi di Unibo).
Si consideri che all’Università di Torino attualmente lavorano poco più di 2000 TA, mentre in Unibo siamo più di 3.300 TA. In particolare, a UniTO si sono svolti: 10 passaggi da ex B a ex C nel triennio 2021/2023 come PEV ordinarie; 160 passaggi da ex C a ex D, nonché 12 da ex D a EP nel 2023, come PEV ordinarie; 226 passaggi da C a D, comprese le PEV transitorie nel 2024.
Giusto per fare un altro esempio, tra i così detti macro Atenei che hanno una numerosità di Personale TA analoga a quella dell’Alma Mater, l’Università La Sapienza ha già attribuito per l’anno 2024 a titolo di PEV transitorie 344 passaggi. A fronte dei 150 previsti da Unibo, va ribadito…
Volendo poi proseguire per comparazioni, sempre La Sapienza, nell’ambito del contratto integrativo per l’anno 2024, prevede un finanziamento delle PEO – progressioni economico orizzontali pari a 1.078.000 euro (compreso il fondo EP), mentre in Unibo la somma prevista, sempre per il 2024, è pari a 365.000 euro (anche qui compreso il fondo EP).
I numeri inchiodano Unibo molti passi dietro a La Sapienza. Sarà che la loro Governance non pensa solo ai docenti quando si tratta di ripartire i punti organico e i loro sindacati tengono molto di più alla valorizzazione del personale TA?
Per cambiare questo risultato…
VOTA CUB alle elezioni RSU del 14, 15 e 16 aprile 2025!
Consulta la lista delle/dei candidate/i al link