Care colleghe, cari colleghi,
CUB SUR, in coerenza con lo spirito degli scorsi anni, con proposte puntuali, fattive e praticabili sostiene la necessità di rivedere l’intero impianto del contratto integrativo aziendale, anche e soprattutto nella parte delle risorse reperibili da destinare al Fondo Progressioni Economiche Orizzontali (PEO).
Le PEO sono infatti l’unico strumento di riconoscimento economico stabile e con riflessi anche ai fini pensionistici (sono scatti di anzianità che una volta acquisiti non possono essere decurtati).
A partire dal 2015, all’indomani della riapertura per tutte/i – dopo quasi 10 anni – della possibilità di PEO, l’obiettivo di CUB SUR è sempre stato quello di massimizzare il Fondo PEO, anche con importanti apporti derivanti dalle modifiche dalle altre voci che compongono il Fondo accessorio.
Su questa delicata questione ancora aperta, per ottenere passaggi PEO con regolarità ogni 4/5 anni, come accade nelle altre PA, prosegue lo stato di agitazione del personale UNIBO proclamato da CUB SUR.
LE PROPOSTE CUB SUR PER IL 2024
Con l’obiettivo di liberare risorse a vantaggio del Fondo PEO (che risulta eroso dalle somme vincolate in particolare per gli incarichi di responsabilità sempre in crescita per fidelizzare consensi), in vista della trattativa 2024, in data 12 settembre abbiamo inviato una diffida al Magnifico Rettore per chiedere l’adeguamento al CCNL del sistema di attribuzione delle posizioni organizzative. Pare che muovendo dalla nostra richiesta finalmente il datore di lavoro abbia avviato i lavori per la revisione del Regolamento di Organizzazione che giace immutato dal 2013, nonostante i riassetti organizzativi – continui e a tutti i livelli – dei quali siamo vittime sacrificali (sul punto vedi tra tutti comunicato del 22 marzo 2022 e comunicato del 29 luglio 2022).
A parte questo elemento di novità, che ci riserviamo di valutare negli esiti, anche nel 2024, come ogni anno, la trattativa per la definizione del contratto integrativo aziendale è stata la classica farsa che annoia e basta (vedi comunicato del 13 novembre 2023), con punti di discussione per niente evoluti, al solito caratterizzata dall’aderenza di FLC-CGIL alla proposta datoriale. Il datore di lavoro ha infatti subito chiarito che non serve, per il momento, intervenire in modo strutturato (e ragionato, aggiungiamo noi) sulla composizione del Fondo accessorio e nemmeno sulla parte normativa, ferma da circa 20 anni. Al contrario, per quanto riguarda le indennità di responsabilità, la proposta di stanziamento è aumenta di 135.000 euro rispetto al 2023. Qualcuno ha affermato la necessità di “supportare lo sviluppo di ruoli intermedi, specialmente nei Dipartimenti, e ridurre gli incarichi ad interim”; ma questi incarichi non saranno affidati prima del 2025 e pertanto non si comprende il bisogno di stanziare risorse già dal 2024 per questi ruoli ancora non operativi.
La nostra delegazione ha invece rinnovato l’appello al prudenziale stanziamento sui vari fondi e, in particolare, in relazione al Fondo FORD (Fondo Oneri Rischi e Disagi) in modo da rimpinguare al massimo il Fondo PEO (vedi comunicato del 12 luglio 2022). Il FORD da diversi anni è infatti sovrastimato (per circa 130.000 euro nel 2022 e per più 180.000 euro nel 2023) e una quantificazione più realistica delle esigenze da ristorare e delle prestazioni effettivamente rese potrebbe portare – senza togliere alcunché a nessuno – a destinare maggiori risorse alle PEO. Invece, in controtendenza logica, anche per il 2024 sia la delegazione di parte pubblica che i sindacati che hanno siglato l’ipotesi contrattuale hanno deciso di alimentare l’istituto con circa 230.000 mila euro in più del necessario, equivalenti ad almeno 200 passaggi PEO che andranno quindi persi. Si è detto che questo stanziamento serve a “coprire le esigenze emerse in un gruppo di lavoro dedicato alla gestione dei rifiuti”, ma come nel caso delle indennità di responsabilità (stimate per il 2024 in eccesso di 135.000 euro) questi ruoli non saranno indennizzati finché non saranno formalizzati.
Oltre alle proposte sul Fondo delle PEO, istituto recentemente rivisitato tramite il Contratto Collettivo nazionale di lavoro nonché dalla contrattazione interna sui criteri di attribuzione (vedi comunicato del 25 luglio 2024), CUB SUR ha inoltre ripresentato:
– la mozione volta a ridurre a 200.000 euro il Fondo POA relativo alle prestazioni orarie aggiuntive (proposta deliberata all’unanimità dalla RSU svoltasi in luglio 2022 – assenti i soli membri CGIL – letteralmente cestinata dal datore di lavoro già nel corso della trattativa 2022: vedi comunicato del 19 ottobre 2022);
– la richiesta volta a eliminare la decurtazione con cadenza trimestrale delle ore di maggior servizio prestate nelle singole giornate per un tempo inferiore alla mezz’ora, introdotta dal Contratto integrativo aziendale del 2023 (firmato da CGIL, CISL, UIL e ANIEF, vedi comunicato del 21 febbraio 2024).
QUI LE DESTINAZIONI CHE SONO STATE ACCETTATE DA CHI HA SIGLATO L’IPOTESI DI CONTRATTO PER IL PERSONALE EX BCD
A PROSSIMA FUTURA MEMORIA
È evidente che, come ogni anno, a ogni trattativa per indorare la pillola delle PEO al 10% e per garantirsi la firma delle Organizzazioni Sindacali riconosciute da parte datoriale, sono state messe nel piatto del contratto integrativo alcune delle risorse aggiuntive, solo perché tra queste alcune saranno distribuite a pioggia tramite l’IPO – indennità performance organizzativa.
Sospettiamo quindi che pur di non destinare risorse ai passaggi PEO si scelga di allocare – senza alcun valido criterio – risorse su poste diverse, esattamente come è stato fatto per il Fondo FORD, così come per le indennità di responsabilità. Mentre ci si attenderebbe una disamina preventiva delle mansioni da indennizzare in ragione dei particolari “oneri rischi e disagi” nonché una riduzione delle posizioni organizzative, in ragione di un nuovo assetto organizzativo improntato ai princìpi del buon andamento, in Ateneo si assiste all’ulteriore aumento di ruoli di responsabilità e delle indennità destinate a specifiche categorie di lavoratori.
Oltre alla mancata quantificazione dei fabbisogni reali, non si comprende come mai, ad oggi, i sindacati confederali accettino di indirizzare tutti i residui che si verificano a consuntivo sui vari fondi verso l’IPO – indennità performance organizzativa, ignorando colpevolmente la possibilità di destinare ai passaggi PEO quantomeno le risorse stabili. Tale ipotesi – ritenuta non praticabile – è stata invece valutata giuridicamente compatibile dalla stessa delegazione di parte pubblica al fine di rimediare – a consuntivo – ad un errore di calcolo effettuato nel 2023.
Ricorderete come nel 2022 qualcuno (CGIL) barattò la firma del contratto integrativo aziendale con risorse welfare (100 euro) relative al bonus bollette, poi massimizzate a 600 euro grazie al nostro intervento (qui i fatti: comunicato del 26 novembre 2022). Proprio sul welfare aziendale vi invieremo a breve alcuni aggiornamenti perché circa 200 mila euro del Fondo accessorio 2024 sono stati stanziati a copertura della polizza sanitaria: si tratta di risorse ulteriori rispetto a quanto già corrisposto all’affidatario del servizio (circa 1.700.000 € per l’anno 2024). A tal proposito, vi anticipiamo che alcuni sindacati – in totale autoaccusa – hanno chiesto di rivedere il novello Accordo in materia per recepire le proposte che erano state per tempo presentate da CUB SUR a fine 2022 (tra tutti vedi comunicato del 12 aprile 2023 e comunicato del 1 giugno 2023). Nel 2026 faremo quindi quanto CUB SUR proponeva nel 2022? Oltre a questo interrogativo, inoltriamo alla RSU d’Ateneo la consueta richiesta e ricordiamo che c’è qualcuno che sistematicamente diserta (CGIL) l’assemblea per la quale tra qualche mese vi chiederà il voto.
CHIEDIAMO COME OGNI ANNO ALLA RSU DI RIUNIRSI DI FRONTE ALLE COLLEGHE E AI COLLEGHI PER DISCUTERE DELL’IPOTESI DI ACCORDO SIGLATA E PER INDIRE UN REFERENDUM DEL PERSONALE SULLA PROPOSTA DI CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE!
Anche quest’anno confidiamo fiduciosi, ma ricordiamo a tutte/i che se la democrazia partecipata e sindacale non è ben vista in questo Ateneo è perché qualcuno può fare la parte del leone… E quando uno decide per tutti, sottraendosi al confronto nelle sedi deputate, crea un danno agli interessi della Comunità, in piena connivenza con la volontà padronale.