A fronte delle politiche economiche, sociali, ambientali e di gestione dell’immigrazione, nonché della manifesta volontà di partecipare alla guerra da parte dell’attuale Governo, viene proclamato lo SCIOPERO GENERALE che riguarderà tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata del 29.11.2024 dalle ore 00,01 alle ore 23,59 – compreso il primo turno montante per i turnisti.

LO SCIOPERO È INDETTO PER:

  1. Rinnovo dei contratti e aumento dei salari e delle pensioni con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale;
  2. Introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora, riduzione orario di lavoro a parità di salario e aumento delle garanzie e tutele della sicurezza sul lavoro per fermare le stragi di lavoratori, introducendo anche il reato di omicidio sul lavoro;
  3. Vietare l’utilizzo dei fondi del PNRR per armamenti e invio di armi e rilanciare in modo consistente i finanziamenti alla tutela ambientale e alla messa in sicurezza dei territori;
  4. Congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extra-ricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti;
  5. Blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, sanzioni nei confronti di Israele per l’aggressione a Gaza ed in Libano e pieno sostegno al popolo palestinese e libanese, nonché impegno per favorire la pace;
  6. Ripristino del reddito di cittadinanza e per il lavoro stabile e a salario pieno o per un salario garantito a tutti i disoccupati e i sottoccupati;
  7. Rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;
  8. Cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati;
  9. Una scuola pubblica e di qualità, una Sanità pubblica e universale e per il rilancio del sistema dei trasporti pubblici con reinternalizzazione delle attività cedute;
  10. Difesa del diritto di sciopero e riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell’agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro;
  11. Aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società.

CONTRO:

  • Le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori;
  • Lo scippo del TFR e l’introduzione di meccanismi che obblighino a versare in tutto od in parte il Trattamento di Fine Rapporto nei Fondi Pensione integrativi;
  • L’Autonomia Differenziata che disgrega il Paese e allarga le differenze sociali tra territori e le modifiche costituzionali per il presidenzialismo che nega la partecipazione collettiva e relega alla subalternità il Parlamento;
  • Il Ddl Sicurezza che mira a revocare il diritto di manifestare e le libertà individuali, pur di affrontare il disagio sociale come una questione di ordine pubblico;
  • Il DL Lavoro che aumenta la precarietà e condanna allo sfruttamento immigrati e intere nuove generazioni di lavoratori;
  • L’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli e i lavoratori.

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