Care colleghe, cari colleghi,
nel corso del tavolo di trattativa sindacale convocato in data 26 settembre, all’indomani dell’alluvione del 18 e 19 settembre che aveva colpito nuovamente la nostra Regione e in particolare le città di Faenza e Forlì nonché tra gli altri i comuni di Bagnacavallo, Castel Bolognese e Budrio, abbiamo suggerito al Magnifico Rettore di farsi garante con le Istituzioni nazionali delle esigenze dei territori purtroppo ancora colpiti.
In particolare, come nel 2023 (vedi comunicato), oltre a specifici sostegni economici abbiamo chiesto di esonerare colleghe e colleghi dall’obbligo di prestare la propria attività lavorativa tramite un congedo straordinario, cosa che l’Ateneo avrebbe potuto fare.
Nella InfoAteneo del 10 ottobre, dopo settimane di silenzio, il nostro datore di lavoro ha comunicato, invece, l’impegno a favorire il ricorso all’assenza giustificata nonché il lavoro a distanza. Assenza giustificata vuol dire ferie. Grazie, Graziella… dicevano.
Oggi, a fronte dei nuovi drammatici eventi, al netto delle lodevoli iniziative e proposte di solidarietà e sostegno, oltre che di approfondimento, spiace che nonostante le sollecitazioni il datore di lavoro non avesse già avviato una ricognizione puntuale delle richieste di intervento. Solo ieri è stata accolta la richiesta CUB relativa alla creazione di un indirizzo e-mail istituzionale dedicato alle segnalazioni per la Gestione Emergenze Ambientali (gea@unibo.it).
Avevamo avuto il dubbio che tale competenza fosse stata demandata ai membri del Senato Accademico, mentre riteniamo questo un caso in cui utilmente l’Ateneo debba agire la catena gerarchica, composta dei vari responsabili, in modo da facilitare una chiara rappresentazione delle necessità dei singoli agli uffici dell’Area del Personale, come anche quelle degli studenti, compresi tutor, tirocinanti e 150ore.
Benché su nostra richiesta fosse stato condiviso con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza un report degli edifici interessati da infiltrazioni e allagamenti, non sono ancora stati chiariti i risultati correlati agli interventi di miglioramento già finanziati dal Decreto Legge n. 61 del 2023.