Da molto tempo abbiamo posto il problema del numero di giornate effettivamente svolte in remoto. Con il cambio di DG nel 2022 era stata infatti introdotta, accanto all’opzione “numero di giorni di telelavoro” (dove si indicava un numero secco di giorni), quella “fino a un numero X di giornate” (vedi le prime comunicazioni sull’argomento e più in particolare il comunicato del 30 settembre 2022).

Da subito avevamo detto che per una modifica di tale portata sarebbe stato necessario un nuovo accordo. Perché essa poteva implicare, e ha implicato a quanto ne sappiamo, che se il/la responsabile avesse voluto concedere meno giorni di TL di quelli indicati nel contratto individuale… ebbene poteva facilmente farlo, senza contravvenire a nulla. Perché il TL non era più, mettiamo, di 2 giorni “secchi” a settimana; ma di “fino a 2 giorni alla settimana” (e cioè anche 1 o zero!).

Abbiamo chiesto agli uffici di sapere quanti giorni erano effettivamente fruiti da chi aveva sottoscritto i contratti “fino a tot giorni”, ma non abbiamo ottenuto sostanzialmente nulla.

Ora il nuovo accordo è stato fatto. E… quella del “fino a” è diventata la norma. Per il “TL con vincolo di tempo” si dice infatti: “Previo accordo con il Responsabile di struttura, il telelavoro con vincolo di tempo può essere svolto, di norma, fino ad un massimo di 8 giorni lavorativi al mese nei mesi di febbraio, aprile, giugno e settembre e nove per i restanti mesi […].”.

Per il “Lavoro agile” si parla di più del 50% della prestazione in presenza (e cioè: dal 51% al 100%!). Anche qui il tutto da “concordare con il Responsabile di struttura”.

I sindacati firmatutto si sono precipitati di nuovo a firmare un accordo che non garantisce in alcun modo i colleghi/e di fronte all’eventuale ostilità al lavoro a distanza da parte dei responsabili, che potrebbero di conseguenza negare tante quante giornate ritengono di negare, visto che il tutto è sempre da “concordare” con loro. Vogliamo anche ricordare che, nonostante nostra insistita richiesta, a turno l’uno o l’altro sindacato firmatario hanno boicottato la convocazione dell’RSU per discutere del tema TL, dalla quale saremmo potuti uscire con una posizione condivisa su punti delicati come questo.

Anche qui, come spesso accade, nei dispositivi generali, sbandierati e strombazzati, si concedono diritti che poi nell’applicazione concreta svaniscono, oppure vengono fortemente “sterilizzati”.

“Ogni paragrafo della Costituzione contiene […] la sua propria antitesi […]: nella proposizione generale, la libertà, nella nota marginale, la soppressione della libertà”, scriveva Marx ne “il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte”. Il meccanismo è quindi ben sperimentato. Proprio per questo non giustifichiamo quei sindacati che non l’hanno voluto vedere, e tantomeno discutere in RSU.

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