Care colleghe, cari colleghi,
CUB SUR ha più volte ribadito l’esigenza di aggiornare le delibere degli OO.AA. del 2008 e del 2011 che avevano introdotto per tutti i dipendenti la possibilità di accedere ai Corsi di studio e ai Corsi post lauream (compresi i Master), per addivenire a un sistema più idoneo a incentivare le iscrizioni da parte del personale TA.
Dopo diversi anni, su nostra esclusiva sollecitazione, nell’ambito del tavolo sindacale in materia di formazione, la delegazione di parte pubblica ha finalmente proposto una nuova disciplina interna per l’accesso all’alta formazione, recependo in parte quanto introdotto dal Decreto Reclutamento in data 6 agosto 2021 (leggi: PA 110 e lode).
Nello specifico:
– a partire dall’A.A. 2024/2025 tutti i bandi d’Ateneo per l’accesso ai Master di primo e secondo livello e ad alcuni Corsi di Specializzazione post lauream conterranno una riserva di due posti al personale TA. L’accesso ai Corsi avverrà sulla base della graduatoria di ammissione e sarà interamente gratuito e la frequenza sarà inoltre riconosciuta come orario di lavoro;
– a partire dal 2024 sarà riservato un budget più ampio in relazione alla formazione esterna, sia essa di ambito universitario, sia essa erogata da specifici Enti di formazione (per informazioni su quest’ultima tipologia clicca qui).
Siccome l’accesso alla prima tipologia di Corsi sarà subordinato al parere del responsabile gerarchico, come CUB abbiamo evidenziato che qualsiasi ragionamento in materia di formazione – sia interna che esterna – non può prescindere da alcune vostre e nostre richieste alle quali il datore di lavoro è chiamato a dare riscontro e che si riassumono nella necessità di:
– riequilibrare i carichi di lavoro che risultano sempre più eccessivi per gran parte dei dipendenti e in alcuni casi non consentono in alcun modo di usufruire dei corsi di formazione, talvolta anche di quella obbligatoria in materia di sicurezza sul lavoro;
– dare maggiore visibilità alla formazione “fuori catalogo” perché, ad oggi, le azioni promosse in relazione alla formazione specialistica, compresa quella relativa all’alfabetizzazione per la lingua inglese (livello A1 e A2) e al public speaking (livello B1), sono comunicate esclusivamente ai responsabili che fanno da filtro;
– limitare le docenze interne assegnate ai TA in quanto anch’esse, seppur valide, troppo spesso danno luogo a eccessivi carichi di lavoro: occorrerebbe quindi privilegiare le forme di erogazione in capo ai docenti Unibo.
Dare a tutte/i le medesime possibilità, a prescindere dal parere del responsabile, resta una necessità per coloro che intendono formarsi per profili nuovi e rispetto a tale esigenza chiediamo una proposta operativa alla delegazione di parte pubblica e all’Area del Personale.
Occorre, inoltre, rivedere ampiamente sia in termini di efficacia/successo che – in generale – in termini qualitativi la formazione obbligatoria in materia di sicurezza sul lavoro a partire dalla determinazione dei destinatari dei corsi fino ad arrivare al tipo di formazione che dovrebbe essere adeguato al target (ad oggi, per esempio, accade che i preposti di laboratorio siano formati sul rischio stress e non – soprattutto – sui rischi specifici).
Infine, serve un potenziamento della disciplina relativa all’iscrizione ai Corsi di studio Unibo, agevolando l’ammissione ai Corsi di laurea Magistrale tramite un esonero totale ed eliminando tutte le tasse “collaterali”, come la tassa di ricongiunzione per la ripresa degli studi universitari.