CGIL, CISL, UIL e ANIEF siglano il contratto integrativo aziendale…
ma così si svendono i diritti di tutte/i!

CUB con proposte puntuali, fattive e praticabili da anni sostiene la necessità di rivedere l’intero impianto dei contratti integrativi, anche e soprattutto nella parte delle risorse reperibili da destinare alle progressioni economiche orizzontali (PEO).

A partire dal 2015, all’indomani della riapertura per tutte/i – dopo quasi 10 anni – della possibilità di PEO, l’obiettivo di CUB è stato quello di massimizzare il fondo PEO, anche con importanti apporti derivanti dalle modifiche da noi proposte alle voci relative alle indennità FORD, IPO e al fondo POA (vedi ad esempio sul fondo FORD questo comunicato).

CGIL, CISL e UIL hanno firmato integrativi senza PEO fino al 2019 per poi consentire, sempre tramite la sottoscrizione dei vari accordi, l’avvio dei passaggi a meno del 10% del personale ogni anno, sulla base di criteri a dir poco assurdi perché considerano solo in modo mediato l’anzianità di servizio (vedi in particolare questo comunicato e più in generale qui).

CUB SUR in continuità e in coerenza con quanto affermato in passato, anche in vista della sottoscrizione del CCNL 2019/2021, già a partire dal 2022 aveva chiesto alla delegazione di parte pubblica guidata dal nuovo delegato del Rettore Prof. Molari di potenziare l’istituto delle PEO con importanti risorse al fine di consentire un recupero più rapido delle PEO a favore di tutte/i (sul punto vedi questo comunicato).

Inoltre, CUB SUR ha da sempre contestato la competizione tra categorie di lavoratori “giovani-anziani” prodotta dall’Accordo per la progressione economica all’interno della categoria in vigore già dal 2019 e mai modificato, nonostante l’ampia discussione promossa nell’autunno del 2022, proprio poco prima della definizione dell’ipotesi del CCNL 2019/2021, che prevede che le PEO (denominate “differenziali stipendiali”) non saranno più vincolate all’esperienza professionale maturata, ma verranno riconosciute con criteri che vedono prevalere la media delle ultime tre valutazioni individuali annuali nell’area di appartenenza.

In sede di trattativa 2023, CUB SUR ha ripresentato le proprie proposte per rimpinguare al massimo il fondo PEO: sia quelle relative alla revisione del fondo FORD che quelle volte a portare il fondo POA (prestazioni orarie aggiuntive) a 200.000 euro. Tale proposta tra l’altro era stata deliberata all’unanimità dalla RSU svoltasi in luglio 2022 (membri CISL, UIL, USB e CUB).

Purtroppo il nostro gruppo è rimasto inascoltato e la trattativa si è conclusa dopo soli due incontri: il primo (di circa 3 ore) nel corso del quale è stata parzialmente definita la proposta di parte datoriale e il secondo (durato quasi 6 ore senza interruzioni) a testo blindato, con leggere limature sui fondi, comunque a sfavore della collettività. Ricordiamo a tutte/i che per un contratto fatto bene nelle altre PA ci impiegano almeno 4 mesi (chiedere per credere).

Come ogni anno accade, a ogni trattativa per indorare la pillola e per cercare di garantirsi la firma delle OO.SS., sono state abilmente messe nel calderone del contratto integrativo le risorse attribuite dal DL 75/2023 (1 milione e 500 mila euro) che nulla hanno a che vedere con il fondo accessorio 2023. Ricorderete come lo scorso anno la firma delle OO.SS. era stata ottenuta tramite lo stanziamento di 100 euro a dipendente quale bonus bollette, e come questo bonus era stato portato a 600 euro cadauno grazie alle nostre sollecitazioni.

Confondere fondi che non sono assimilabili ha di fatto comportato una doppia perdita: non c’è stata una discussione compiuta sul contratto integrativo e ci si è vincolati anche rispetto alle risorse attribuite dal DL 75/2023 volte alla valorizzazione del personale TA.

Questi 1 milione e 500 mila euro assegnati dal MUR all’Alma Mater saranno, infatti, ripartiti sulla base di coefficienti che portano a “valorizzare” maggiormente chi è inquadrata/o nelle categorie contrattuali superiori.

Come CUB SUR abbiamo proposto di rinviare la discussione sulla distribuzione di questa somma che per noi doveva essere divisa per teste.

Perché immaginare che chi è inquadrata/o in categoria B o C ponderi il proprio impegno, e debba quindi avere meno, per noi è inaccettabile!

COME OGNI ANNO CHIEDIAMO ALLA RSU DI RIUNIRSI DI FRONTE ALLE COLLEGHE E AI COLLEGHI PER DISCUTERE DELL’IPOTESI DI ACCORDO SIGLATA E PER INDIRE UN REFERENDUM DEL PERSONALE SULLA PROPOSTA DI CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE!

Nei prossimi comunicati vi racconteremo dei diritti sui quali le OO.SS. hanno messo un’ipoteca proprio tramite l’ipotesi di contratto integrativo al vaglio e in particolare parleremo delle prestazioni orarie aggiuntive in pagamento e dei riposi compensativi.

A breve riproporremo, inoltre, alcune nostre considerazioni con riferimento alla regolamentazione del diritto al buono pasto per chi lavora da casa e per chi lavora in sede. Questo diritto, infatti, è stato solo parzialmente affermato dall’ipotesi contrattuale in discussione, ma CUB non intende cedere risorse di lavoratrici e lavoratori al bilancio d’Ateneo.

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