Ben poco si direbbe visto quanto è successo ieri notte a Brandizzo, tra Torino e Chivasso.
Cinque operai al lavoro per sostituire i binari vicino alla stazione, cinque lavoratori dipendenti dalla Sigifer di Borgo Vercelli, una delle tante ditte coinvolte nel girone infernale degli appalti e subappalti, cinque vite polverizzate da un treno a 160 km orari il cui macchinista non era stato informato della loro presenza in quel tratto.
Subito i media si sono buttati a scrivere di “errore umano” e a cercare di trovare il capro espiatorio per l’ennesima strage sul lavoro. Noi sappiamo, e lo sa ogni lavoratrice e ogni lavoratore, che questi cinque morti non sono il risultato di un errore ma la conseguenza logica di un sistema di sfruttamento basato su appalti e subappalti in cui le vite messe al lavoro non contano nulla e possono essere soppresse senza problemi.
Appaltare all’esterno il delicato lavoro di manutenzione vuole dire rinunciare a ogni controllo sulla sicurezza di chi lavora, fino ad arrivare alla mancata comunicazione al conducente del treno della presenza di una squadra di manutenzione.
Questo meccanismo e il cinismo di chi lo applica ha ucciso i cinque operai. È lo stesso meccanismo che uccide tre lavoratrici e lavoratori al giorno in Italia.
Bisogna dirlo forte: chi ha precarizzato il lavoro, chi ha liberalizzato appalti e subappalti è un assassino, un assassino della nostra gente!
Non possiamo aspettarci che qualcuno difenda la nostra salute e la nostra vita. Dobbiamo esser noi a farlo. Costruiamo una mobilitazione forte e radicale che chiuda per sempre la stagione degli appalti in Italia!
Milano, 31 agosto 2023
Comunicato di CUB Pubblico Impiego