Care colleghe, cari colleghi,
era il 27 luglio 2022 quando il CdA deliberava che “Le diverse fasi della riorganizzazione e i riflessi sul piano degli assetti macro e micro organizzativi saranno costantemente portati a conoscenza delle Organizzazioni sindacali […] e saranno oggetto di specifici riferimenti sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione”, e prevedeva che sarebbero stati avviati, da subito (“sin dal mese di luglio“), tavoli di analisi “con il coinvolgimento di tutte le parti interessate“.
Cosa è successo dopo?
Prendiamo AFORM come esempio di un metodo che appare fatto di segreti non detti e rompicapo irrisolti. Si tratta dell’area più grande dell’Ateneo, un’area da circa 250 persone, che lavora per realizzare la prima delle tre missioni dell’Ateneo: la didattica.
Già più volte riorganizzata massicciamente, anche pochi anni fa, AFORM è stata macro-riorganizzata anche a questo giro con le modalità che abbiamo visto nei mesi scorsi in tutte le altre aree dell’Amministrazione generale.
Ovvero: almeno fino a fine novembre 2022, le colleghe e i colleghi “coinvolti” non erano stati ancora informati nemmeno a livello dei settori, figuriamoci degli uffici. Ciononostante, alcuni cambiamenti sono stati fatti.
Sul finire dell’anno, proprio il giorno prima delle ferie, anche il Rettore ha voluto esporsi sull’orizzonte dei mesi successivi e ascoltare in extremis qualche intervento del personale sullo stato di salute dell’area della Didattica.
Peccato che al rientro i colleghi si sono trovati “già riorganizzati”, molti anche con nuove sedi di lavoro!
Eppure, come se non bastasse, qualche giorno fa ci è arrivata una nuova informativa sulla riorganizzazione dell’Area, relativa alla nuova proposta di assetto delle filiere didattiche stimolata dagli esiti del gruppo di lavoro e delle interlocuzioni politiche. Insomma, l’ennesimo disegno dall’alto (nel senso di gerarchico).
Una proposta che riteniamo lacunosa poiché non coglie alcuni dei problemi reali dell’Area, così come i colleghi e le colleghe ci chiedono conto da tempo; una proposta prodotta con modalità puramente gerarchiche e che sembra tradire integralmente l’impegno pubblico del Rettore.
Viene da chiedersi se il Rettore – che tanto parla di coinvolgimento – sia stato messo a conoscenza di ciò che appare un assoluto mancato coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, in questo caso…
Viene da chiedersi se lo sapesse sin dall’inizio che sarebbe andata a finire così… oppure se qualcuno gliela racconti e lui – per assurdo – faccia finta di crederci…
Tutte nostre fantasie, per carità… …su cui, però, chiediamo risposte.
In sostanza:
- non c’è stata una chiara comunicazione preventiva né un confronto con le parti sindacali, nonostante le dichiarazioni della Governance;
- nonostante i rilievi del personale TA, il riassetto sarà proposto e approvato “sulla base prevalente del principio di sussidiarietà e secondo un criterio di prossimità territoriale utile a sostenere un modello flessibile rispetto alle esigenze specifiche dei diversi ambiti”, ovvero su istanza dei Direttori di Dipartimento e non certamente del personale “coinvolto”;
- in nessun punto si citano i tempi effettivi di attuazione, e anzi si dice testualmente: “per consentire l’efficace realizzazione di questo riassetto, si propone di dare mandato all’Area Formazione e Dottorato e all’Area del Personale, d’intesa con la Direzione generale, per avviare le azioni di approfondimento propedeutiche all’attuazione, sia in termini di aggiornamento dei ruoli sia per la revisione degli indicatori per il dimensionamento”. Il che sembra voler dire che: proponiamo al CdA di deliberare in questo modo, ma mica siamo sicuri che avremo le risorse per farlo, e, nel dubbio, non sarà mica colpa nostra se non si riesce!
Spiace ripeterci, ma ci chiediamo: è questo lo standard alla base del nuovo disegno organizzativo? Sarà quindi lo stesso per tutte le aree dell’Amministrazione generale?
O meglio… …cosa sta succedendo davvero sulle nostre teste?
Senza un confronto serio e senza risposte alle nostre domande, il metodo di questo Rettore appare in forte continuità con tutto ciò che lui stesso in campagna elettorale criticava del suo predecessore…
COME RSU E RLS DI CUB-SUR CHIEDIAMO DI ENTRARE NEL MERITO DI QUANTO STA ACCADENDO