Dal 12 settembre i lavori del tavolo sindacale sono stati inutilmente inchiodati sul tema delle PEO.
In pratica gli stessi che hanno garantito nel 2019 la firma sull’accordo PEO lo stanno mettendo in discussione, senza però proporre soluzioni fattibili (cfr. comunicato del 28.07.2022).
Perder del tempo su dei criteri che nessuno riesce a produrre e che comunque difficilmente saranno applicabili (perché il contratto collettivo nazionale potrebbe stravolgere tutto) e che al più saranno applicabili non prima del 2023 per noi è appunto perdere tempo.
Appare quindi impossibile porre oggi rimedio ai danni fatti dai firmatari!
Soprattutto se si considera che in Unibo (solo in Unibo) la parte pubblica, in accordo con CGIL e CISL, non intende finanziare le PEO nonostante le risorse da mobilitare siano state più volte da noi individuate (cfr. comunicati del 23.06.2022 e del 12.07.2022).
Per questo: CUB oggi non parteciperà ad ulteriori incontri sui criteri PEO per il 2023.
CUB non ha intenzione di farsi prendere in giro ancora.
L’agenda degli argomenti da trattare per i lavoratori e le lavoratrici è fitta.
Andiamo oltre!
Ci sono i soldi del Welfare da rivendicare e con il caro bollette non è cosa da poco.
E non solo: occorre rivedere la disciplina interna relativa alle PEV e al lavoro da remoto per recepire alcune norme di maggior favore… per non parlare della riorganizzazione in corso, o delle risposte alle nostre domande in merito al piano ferie e al risparmio energetico (mai arrivate).
Quindi, andiamo oltre!
Ringraziamo l’Amministrazione per l’impegno speso e i colleghi APOS che alla scorsa seduta hanno fatto di tutto per spiegare le conseguenze di quei criteri a chi li ha voluti, benché “loro” stessi (CGIL, CISL e UIL) non sappiano più ora che fare e in che direzione andare. Nella consapevolezza che, quand’anche i sindacati confederali prendano una rotta, questa è per porti sostanzialmente inesistenti.
Cosa sapere rispetto al tavolo PEO?
- CISL aveva posto la firma sull’ultimo integrativo ponendo come condizione la revisione dei coefficienti PEO per il 2022.
- I parametri individuati da Cgil Cisl e Uil nel 2019, derogano al contratto nazionale che prevede esclusivamente la valutazione dell’anzianità di servizio e quindi appaiono del tutto “illegittimi”, perché di fatto escludono interi settori di personale dalla opportunità di una progressione…
- Ad oggi, dopo più di due mesi totalmente sprecati, nemmeno coloro che hanno chiesto di aprire la trattativa per la revisione dell’accordo PEO hanno un’idea rispetto alle modifiche da introdurre. E, d’altra parte, cambiare le regole con la selezione in corso apre scenari difficilmente prevedibili in termini di aspettative. Tutto questo quando non è ancora stata definita la parte normativa del nuovo CCNL che potrebbe rendere del tutto inutile quanto deciso in Unibo.
La cosa più ragionevole da fare di fronte a questo scempio, che CUB suggerisce fin da maggio, è quella di attendere la definizione della parte normativa del nuovo CCNL e per il futuro preparare un accordo integrativo che rimedi alle storture prodotte: progettare le progressioni in modo che spettino a tutti in un tempo ragionevole, iniziando ovviamente da chi attende di farle da più tempo.
Giriamo pagina? Parliamo di Welfare?
Unibo non ha ancora detto come applicherà il bonus bollette introdotto dal Governo.
Sul punto va ribadito che in Unibo è stato barattato il bonus bollette con la firma del solito (pessimo) contratto integrativo.
Peccato però che le risorse per consentire 100 euro di rimborso pro-capite (e non 600 come consente la norma) l’Ateneo li ha presi dai fondi già stanziati per il welfare.
Quindi, l’Ateneo non ha allargato nessun cordone, anzi!
Il misero bonus che sarà distribuito (ancora non si sa come e a chi) ce lo pagheremo noi (cfr. comunicati del 19.10.2022 e del 27.10.2022).
In questo scenario, inoltre, il Governo ha attribuito un’esenzione di 3.000 euro ai lavoratori delle imprese private.
Ci domandiamo quindi quanto Unibo assegni complessivamente ai lavoratori dell’Ateneo con gli interventi di welfare che si propone per l’anno corrente.
Possibile che si possano assegnare soltanto 100 euro?