Non è più possibile accettare la precarizzazione dei dipendenti amministrativi Unibo. Proprio nella tipologia di contrattazione interna scelta, è visibile come, anche il nostro Ateneo, da anni abbia fatto suo lo sfruttamento dei lavoratori a tempo determinato, seguendo le orme dell’imprenditoria e facendo anche peggio. Così dalla costituzione del Comitato tempi determinati Inoltre, l’Università, nonostante la legge Madia abbia dato la possibilità di stabilizzazione i dipendenti pubblici in tantissimi enti sul territorio nazionale, in maniera ostinata non ha voluto utilizzare uno strumento nato per eliminare la precarizzazione, bensì, in maniera cieca, e in accordo con i confederati, ha preferito l’applicazione del protocollo firmato nel 2015 con Cgil e Cisl sfruttando le graduatorie a scorrimento.
Ad oggi nulla si sa sulle risorse economiche derivanti dalla Legge Madia, dei numeri di stabilizzati con la stessa e sul superamento del precariato.
Il Cub ha sempre e solo chiesto l’ applicazione della legge, senza avere alcun riscontro effettivo con dati sicuri. Quello che è certo è che, continuano ad essere banditi tempi determinati, visto quelli in corso e che, non c’è intenzione di cambiare rotta né sulla precarizzazione né sulle stabilizzazioni. Riteniamo che si debba riprendere da subito l’iniziativa per far emergere il problema e chiedere forme di stabilizzazione periodiche e giuridicamente automatiche.
Precedenti
- Comunicato del 24.07.2018 L’Ateneo di Bologna riprende a generare precari
- Comunicato del 19.04.2018 La legge Madia deve essere applicata anche dall’Ateneo di Bologna
- Comunicato del 06.04.2018 L’Alma Mater Studiorum non ha un piano di stabilizzazione