CUB-SUR e USB, coerenti con lo stato di agitazione proclamato sin da giugno scorso, rivendicano dopo anni di attesa, lo sciopero aziendale svolto il 18 novembre che ha portato molte persone in presidio in Piazza Scaravilli per tutta la mattinata per chiedere alla nuova Governance rispetto dei ruoli e riapertura delle trattative su due grandi temi:
CONTRATTO INTEGRATIVO E DEMOCRAZIA SINDACALE
- per ottenere i dovuti riconoscimenti economici tramite la rendicontazione dei risparmi di spesa collegati all’implementazione delle forme di lavoro da remoto;
- per l’accertamento delle risorse economiche previste dal contratto nazionale e non attribuite al fondo PEO (si otterrebbero circa 200 progressioni in più);
- per la revisione dell’intero impianto di contratto aziendale;
- per ottenere la restituzione dei buoni pasto verso coloro ai quali sono stati ingiustamente tolti;
- per garantire relazioni sindacali aperte, democratiche, basate sul confronto reale e nel merito;
- per rimuovere i provvedimenti di sospensione dal lavoro attuati da settembre scorso relativi ai provvedimenti di verifica GP;
- per l’implementazione concreta del telelavoro e delle forme di lavoro da remoto.
TUTELA DELLA SALUTE SUL LAVORO IN TEMPO DI PANDEMIA
- ripristino del lavoro agile per tutti e opportuna rotazione del personale per evitare assembramenti e garantire i servizi erogabili solo in presenza;
- tutela reale dei lavoratori fragili;
- controlli reali svolti dai responsabili riguardo le disposizioni impartite dal Protocollo di Sicurezza COVID (es. assembramenti, corretto utilizzo dei dispositivi di protezione, igienizzazione locali e corretta areazione);
- adempimento alla pratica del tracciamento COVID e relativa messa in disponibilità di punti tamponi gratuiti per tutta la comunità universitaria.
CUB-SUR rivendica lo sciopero onorando il mandato conferito dai lavoratori al grido di: “diciamo quello che facciamo e facciamo quello che diciamo”. Senza “agitarsi” troppo per poi aspettare e intanto accettare supinamente “quello che passa il convento”.
Da rilevare che al presidio, pur senza entrare nel merito dei nostri quesiti, è intervenuto il nuovo delegato alle relazioni sindacali dichiarando apertamente che si renderà garante del metodo democratico cui le relazioni sindacali devono aderire. È un fatto, non era mai accaduto in passato. E probabilmente davvero c’è un impegno sul metodo, che nel campo delle relazioni sindacali è praticamente tutto.
In questi sei anni ci eravamo ormai abituati a cancelli sprangati, porte sorvegliate da vigilanti e controllori dietro cui si trinceravano Rettore, Vicario e Direttore Generale che per nessun motivo davano ascolto alle nostre ragioni. Solo alle nostre.
Un doveroso ringraziamento a quanti hanno aderito alla giornata di mobilitazione, a quanti avrebbero voluto aderire ed a quanti aderiranno e sosterranno le nostre, vostre, ragioni.
CUB-SUR, DALLA PARTE DELLE LAVORATRICI E I DEI LAVORATORI, SEMPRE!
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