Cara Amministrazione, siamo in emergenza e il personale T-A ha ampiamente mostrato la sua tradizionale affidabilita’, garantendo continuita’ nei vari servizi, anche in condizioni inedite.
PERO’, C’E’ QUALCOSA CHE NON QUADRA.
FORSE QUALCUNO NON HA CHIARA LA DIFFERENZA TRA LAVORO EMERGENZIALE E FERIE: IL LAVORO EMERGENZIALE è “LAVORO”; LE “FERIE” SONO “RIPOSO”.
PER LE FERIE VALGONO LE DISPOSIZIONI CONTRATTUALI
In queste ore, infatti, abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di colleghe e colleghi che ci raccontano come la “concessione” del lavoro da remoto sia subordinata dai vari responsabili (d’ufficio, di settore e anche di area) allo “smaltimento” di ferie pregresse.
Alla luce di questo comportamento, che, se fosse vero, sarebbe semplicemente prova di grande “confusione”, va chiarito subito che:
1) Il DPCM e le due circolari della Funzione pubblica, riprese anche dalla comunicazione del DG, spiegano che il Lavoro Agile Emergenziale (LAE) è “modalità ordinaria” di svolgimento delle attività; ne segue che, tutti devono essere messi nelle condizioni di lavorare da casa. È DOVERE dell’ente. A MENO CHE IL LAVORO IN PRESENZA NON SIA “NECESSARIO”;
2) La cosiddetta autorizzazione a LAE DEVE INTENDERSI COME AUTOMATICA! NON è DISCREZIONALE; e se un “capo” non autorizza, ha il DOVERE DI MOTIVARE IL DINIEGO: deve dire cioè per quale ragione di servizio è necessaria la presenza in ufficio;
3) Perché il diniego sia motivato, non è sufficiente dire che gli applicativi non sono ancora resi disponibili, ad esempio dal CESIA: infatti è dovere dell’amministrazione rendere possibile l’accesso ad alcuni applicativi e se questo non è possibile, nelle more, ai colleghi possono essere richieste solo attivita’ che quegli applicativi non richiedono;
4) Il ragionamento varrebbe anche per gli addetti alla logistica: i responsabili dei servizi attribuirebbero agli addetti compiti di supporto amministrativo, per toglierli dal rischio; pensate ai custodi, agli addetti alla portineria, ai lavoratori con mansioni tecniche e di laboratorio. Con aule chiuse agli studenti, basta consentire ai docenti di trasmettere da casa… le strutture tutte potrebbero essere chiuse e sanificate da cima a fondo!!!
5) Se queste misure non vengono adottate, chi nega l’autorizzazione avrebbe la responsabilita’ diretta delle conseguenze sulla salute delle persone;
6) Chiarito che non si tratta di autorizzazione se non nel senso di cui sopra, e’ completamente oltre e contro ogni disposizione di legge o contratto subordinare il rilascio di essa alla presentazione di un “piano ferie”!!!
7) Sarebbe davvero gravissimo condizionare il rilascio del LAE alla fruizione delle ferie non richieste nel periodo di emergenza!
8) Chiediamo al Rettore e al DG di verificare immediatamente se questa “prassi” sia stata messa in atto, seppure per errore o per confusione, come a noi e’ stato segnalato e se questo fosse vero, chiediamo al DG di intervenire per ripristinare il giusto senso del lavoro agile in emergenza ed il senso delle ferie, anche se arretrate;
CON LA SALUTE DELLE PERSONE NON SI SCHERZA!!!
INVITIAMO TUTTI A RESPINGERE LE RICHIESTE DI FERIE “VOLONTARIE” E A SEGNALARCELO PER L’IMMEDIATA ATTIVAZIONE DELLA TUTELA DELLE PERSONE IN OGNI SEDE. |