Cari colleghi, care colleghe,
come sapete da qualche settimana si è avviata la trattativa per il contratto integrativo 2019: ci sono già stati due incontri e ve ne sarà un altro nel corso della settimana. Nell’ultimo incontro si è parlato – su spinta di alcune sigle sindacali – delle Progressioni Economico Verticali (PEV).
L’Amministrazione ha presentato una bozza di regolamento, la cui approvazione in Senato/CdA è già stata calendarizzata per fine aprile, senza che vi sia stata la possibilità di aprire una vera discussione sul tema anche perché il testo di regolamento non è ancora stato condiviso con le parti sindacali. Lo abbiamo solo visto proiettato: il film più brutto degli ultimi anni! Eccone il copione:
– le PROVE previste sono ESCLUSIVAMENTE ORALI (RITENIAMO Più OGGETTIVE LE PROVE SCRITTE);
– viene posto l’accento sulla VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI MOTIVAZIONALI e non sulla valutazione delle conoscenze/competenze(COSA DOVREMMO RACCONTARE ALLO PSICOLOGO IN COMMISSIONE? QUANTA MOTIVAZIONE CI VUOLE PER VENIRE A LAVORARE TUTTI I GIORNI PER STIPENDI RIPUGNANTI?);
– NON VENGONO VALUTATI I TITOLI DI STUDIO SUPERIORI – rispetto a quello di accesso alla categoria – in possesso dei candidati (molto grave, visto che vi sono in Ateneo molti plurilaureati… MA CHE STUDIATE A FARE? L’UNIVERSITÀ NON RICONOSCE PER IL PERSONALE TA I TITOLI ACCADEMICI CHE RILASCIA!!!).
– VENGONO VALUTATI SOLO GLI INCARICHI FORMALIZZATI dell’Amministrazione ma NON le ATTIVITÀ IN CONCRETO GIÀ SVOLTA dai candidati (gli incarichi in Ateneo vengono attribuiti sulla base di un Regolamento “disdettato”, datato e per niente condivisibile)
Sarebbe per noi importante chiarire quanti saranno i colleghi che potranno beneficiare delle PEV.
Non lo possiamo sapere perché Unibo non ha una vera e propria programmazione del fabbisogno di personale.
È inoltre essenziale che l’Amministrazione spieghi fin da subito se le PEV saranno utilizzate per valorizzare il personale oppure come premio per coloro che già sono titolari di “responsabilità formalizzate”. A noi sembra che prevedere l’assegnazione di 26 punti su 40 ai titolari di precedenti incarichi favorisca la seconda opzione. L’intero regolamento, che prevede tra l’altro la possibilità di premiare i candidati per la loro “particolare qualificazione professionale”, ci suggerisce che le PEV saranno utilizzate per fare ulteriori EP, dato che non sono previsti criteri che si possano adattare alle categorie B e C.
IL TUTTO, CON GRADUATORIE EP APERTE!!! CHE NE PENSERANNO GLI IDONEI? EPPOI, CI SERVONO PROPRIO TUTTI QUESTI EP SE NON È MAI CHIARO CHI RISPONDE DI COSA???
Abbiamo fatto anche notare che valutando solo chi ha già incarichi sulla carta si escludono coloro (e son tanti) che gli incarichi li svolgono pur non avendo l’investitura formale!
Per noi inoltre sarebbe necessario valorizzare le competenze dei candidati riconoscendo la “meritocrazia” dei titoli accademici! Lavorando per una istituzione universitaria sembrerebbe paradossale il contrario!
Appare anche URGENTE RIFORMULARE e DELINEARE il percorso per le attribuzioni degli incarichi di responsabilità. Dato che parlando di PEV l’Amministrazione intende fare riferimento a gente che non si sa come questi “incarichi” li ha “vinti” ci parrebbe utile dissipare un po’ di nebbie anche in tale senso. Ad oggi non è chiaro a nessuno come vengano assegnate le responsabilità.
RIGETTIAMO TOTALMENTE IL REGOLAMENTO PROPOSTO DALL’AMMINISTRAZIONE PERCHÉ la procedura prevista NON CONSENTE LA VALORIZZAZIONE delle competenze, capacità, professionalità ed esperienze acquisite dal PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO e risponde ad esigenze che non sono certo organizzative. |